Pesca al calamaro con l’esca viva

La pesca al calamaro con il vivo

Articolo di Stefano Adami sulla pesca al calamaro con l’esca viva. 

Un modo alternativo per pescare i calamari, quando sono difficili da insidiare con gli artificiali, sia a traina che a scarroccio

ALCUNE CURIOSITÀ SUL CALAMARO

Il calamaro mediterraneo (Loligo vulgaris) è un mollusco cefalopode della famiglia dei Loliginidae che può raggiunge una lunghezza di 30–50 cm.

Vive sopra i fondali sabbiosi, gradisce molto la posidonia, nella quale trova molte delle sue prede preferite. La riproduzione avviene tra gennaio e luglio, periodo in cui si avvicinano alle coste.

In inverno è presente in  quasi tutti i nostri  mari, nel sotto costa, mentre nei mesi estivi è presente solo a sud della Corsica, a nord della Sardegna, e in altri luoghi più “fortunati”, probabilmente perché le acque sono più fredde.

LA PESCA AL CALAMARO

La pesca al calamaro rappresenta una delle tecniche più antiche e, per me, affascinanti. Questa pesca è possibile praticarla sia dalla barca che da terra. In Liguria, già i nostri nonni la praticavano dalla battigia, utilizzando galleggianti e sarde, come esca. Anche in Giappone è una pesca molto amata, praticata in qualsiasi modo possibile, per i giapponesi il calamaro è una vera droga !

 

Pesca al calamaro

QUANDO, DOVE E QUALI TIPI DI ESCHE UTILIZZARE

Questo tipo di pesca è da utilizzare, preferibilmente, nei periodi in cui il calamaro si dimostra più apatico e quando le consuete tecniche sembrano non funzionare. A tal fine le fasi pre e post riproduzione sono le migliori; in presenza di fondali sabbiosi da pochi metri fono a 10-15 mt., non solo di notte, ma anche di giorno.

ESCHE

L’esca in assoluto migliore è senza dubbio il sugarello, una garanzia! Insieme alla sua micidiale nemesi, l’alaccia. Da non sottovalutare il Boga, il Fragolino, il Pagello bastardo (Ravello), la Barchetta, la perchia e in genere pesci dotati di un buon movimento.

Sugarello e alaccia esche speciali
Perchia e scarrano due esche micidiali

STRUMENTI E IDEE…

In uno dei miei numerosi viaggi nel paese del Sol Levante ho avuto modo di ammirare le loro tecniche utilizzate per questa pesca e di rimanerne affascinato. Nella fattispecie, ho preso spunto da due piccoli strumenti che loro utilizzano normalmente che ho, poi, modificato per adattarli alle mie/nostre esigenze nella pesca al calamaro con il vivo.

Il primo dei due strumenti è caratterizzato da un “cestellino” da calamaro da un lato e dall’altro da due piccoli ami con all’interno un’anima passante in modo che il filo possa scorrere attraverso. Questo oggetto è di difficile reperibilità in Italia, ma può essere facilmente replicato riutilizzando il cestello di un Tataki dismesso aggiungendogli un amo.

Il secondo simula, in un certo senso, il sistema della pesca con la sarda; una piccola asta lunga circa 10cm con all’estremità un doppio “cestellino” e un amo utile all’innesco del nostro pesce esca.

Attingendo qualcosa dal primo e qualcos’altro dal secondo ho dato vita a una mia speciale montatura che mi ha consentito nel tempo di non solo pescare calamari a traina con il vivo in momenti difficili, ma anche di sorprendermi nel tirare in barca, inaspettatamente, spigole e barracuda.

 

Pesca al calamaro con il vivo terminali e accessori

Traina e scarroccio

Questa pesca con il vivo al calamaro, la eseguo in due modi diversi:

In Verticale: ancorato con l’ausilio di un pasturatore, per attirare i pesci foraggio, o a scarroccio con un bracciolo lungo dopo il piombo.

A Traina:

Utilizzando alcune  canna sensibili e un mulinelo rotante con un cicalino, tarato al limite dello slittamento.

Per approfondire ulteriormente questa tecnica, vi consiglio vivamente di guardare la diretta youtube di Fish Talking live “Pesca al calamaro con il vivo” che vi linko in fondo a questo articoloe

 

LE MIGLIORI DOMANDE FATTE DA VOI IN DIRETTA……

Natale Gandolfo Ma in quale occasione preferisci usarli o in quali condizioni consigli fare questo tipo di pesca?

– R In caso di apatia dei calamari sugli artificiali, farà la differenza .

Francesco Vita Grande Stefano! Più o meno, per darci un’idea, di che dimensioni il sugarello?

– R  una spanna è l’ideale.

Alessio Copez il sugarello quanti calamari riesce a fare prima di morire?

– R  Dipende da quanto sono violenti i calamari e da quanto tempo ci mettete a recuperare l’esca e slamare il calamaro mediamente da 1 a 3 calamari.

david imprima ma la velocità di traina?

– R  dai 0.8 ai 1.5 knt.

ciuma Di Muzio ste ma va bene in estate? Sotto costa? Fare sta prova col vivo?

– R  Dipende dalle zone.

Gianluigi Persico questa tecnica si può fare anche con il morto?

– R  Sì, ma diventerebbe calamaro con il morto , non con il vivo 🙂

Francesco Vita Un’ultima cosa, quanto filo dovremmo lasciare tra il sugarello ed il piombo? E tra piombo e barca?

– R  tra l’esca e il piombo Dai 5 ai 10 mt  tra il piombo e la barca, dipende da che profondità vuoi raggiungere.

Daniele Tibaldi si può usare anche il cefalo?

– R il cefalo può essere un’ottima esca per questa pesca

Luigi Manzo traina sui 30/40 si può provare? o è eccessivo

– R  Se vuoi provare così fondo ti consiglio di andare in verticale non a traina.

DavideV scusa ma in questa traina, dal vivo al piombo a sgancio quanto consigli di lasciare?

– R Dai 5 ai 10 mt

Ecco la diretta youtube dalla quale è tratto questo articolo, non dimenticare di iscriverti per non perdere nessun nuovo video o articolo

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